Finevita di Windows 7: ci siamo
Ormai ci siamo, a febbraio 2020 Windows 7 verrà abbandonato (per maggiori dettagli sui costi e le modalità leggi Windows 7: Extended Security Updates) e, a meno di non voler sostenere gli alti costi e rimandare nel tempo il problema, è arrivato il momento per prendere la decisione e migrare le proprie postazioni al Software Free e Open Source (FOSS) (...)
In questo momento il potere del vendor lock-in (blocco da fornitore), ossia quella pratica di tenere con la "forza" i propri clienti, è più basso e parlare dei problemi che c'erano fino a qualche anno fa -diversi anni fa, a dire il vero- non ha veramente più senso, i formati aperti ormai sono diventati molto diffusi e l'interoperabilità fra FOSS e formati proprietari è ormai molto alta, le alternative libere e gratuite al software proprietario sono ampie e veramente professionali e quanto a stabilita e sicurezza lo standard "de facto" è rappresentato dal software FOSS e non quello proprietario.
Vediamo cosa succederà dal punto di vista operativo fra qualche mese:
1. il passaggio da Windows 7 a Windows 10 richiederà di fatto di imparare ad usare una nuova interfaccia utente, ossia i concetti classici di Windows che ci hanno accompagnato da Windows 95 ad oggi verranno meno, la strada del consueto del conosciuto non ci sarà più e sarà necessario tracciare nuovi sentieri per tornare alla propria padronanza del sistema.
Ubuntu, Mint, LXLE o Zorin OS, sono distribuzioni di GNU/Linux che hanno un'interfaccia utente assolutamente intuitiva, che permettono di trovarsi entro breve a proprio agio con i concetti di menu principale, menu contestuale, di finestre, di icone, cartelle, desktop, cestino, etc. Se dovete quindi imparare una nuova interfaccia, fra Windows 10 e una delle distribuzioni indicate non c'è assolutamente differenza, anzi, alcune di quelle indicate sono decisamente più simili a quanto già conoscete.
2. Windows 10 rappresenta per Microsoft un enorme passo avanti -?- dal punto di vista del software prodotto, questo però ha determinato, e determina tutt'oggi, due cose: da una parte la forte pressione, quasi al limite dell'ammissibile, di Microsoft all'aggiornamento del sistema, dall'altra parte una serie di problemi infiniti, infatti in Windows 10 ad ogni aggiornamento di sistema sono emersi problemi per gli utenti, che talvolta hanno anche bloccato il funzionamento del computer, o di alcune funzionalità importanti.
La questione degli aggiornamenti forzati del sistema possono diventare un problema di una certa consistenza, se per esempio vi parte un aggiornamento di sistema quando accendete il computer e voi volevate fare l'ultima modifica alla presentazione/documento/mail che vi serve il problema vi sarà chiaro. L'opzione cercare di rimandare/interrompere queste procedure lascia il sistema non aggiornato per questioni di sicurezza -le questioni di sicurezza che affliggono da sempre i sistemi Microsoft- e ve lo sconsiglio. In ogni caso i continui problemi negli aggiornamenti di Windows 10, a prescindere dal momento dell'aggiornamento, vi accompagneranno a lungo, vorrete abituarvici?
3. Windows 10 rappresenta una base di partenza per una nuova avventura di Microsoft, che renderà ancora più stringente l'interdipendenza fra un fornitore di software e servizi e l'utente finale, che siete voi.
Dover dipendere da qualcuno/qualcosa non è mai una buona scelta, neanche in ambito lavorativo. Eppure questa situazione è talmente diffusa che ha un proprio nome, vendor lock-in (blocco da fornitore) ossia quella pratica di tenere con la "forza" i propri clienti, rendendo difficile il passaggio alla concorrenza o a situazioni più favorevoli al cliente. In questo Microsoft è Maestra, negli anni solo grazie a questo è riuscita a mantenere le quote di mercato che a fatica ancora oggi gestisce, per sua stessa ammissione.
Come fare una migrazione al Free e Open Source Software indolore?
Con una migrazione graduale, prima passando tutti i software di utilità al FOSS, come Libre Office per le pratiche d'ufficio, Firefox/Chrome per la navigazione, Thunderbird, Mailspring o Sylpheed per la posta, e molte altre alternative per gli altri software che utilizzate. Questo passaggio permette di ridurre al minimo la perdita di produttività, si tratta di imparare ad utilizzare un software che spesso è un vero e proprio clone di quello che utilizzate normalmente, in cui possono cambiare alcune icone, alcune diciture di funzioni o alcune funzionalità minori, ma il grosso del funzionamento e dell'interfaccia di interazione resta uguale.
Fatto ciò, con GNU/Linux il passaggio di sistema operativo avviene in maniera da non interferire con i software utilizzati ogni giorno come utente: alla fine avrete i vostri file, i vostri software, che utilizzate tutti i giorni, su un nuovo sistema operativo che sarà grosso modo simile a quello che utilizzavate prima.
E' tutto? No, c'è dell'altro. Non abbiamo citato per brevità la questione hardware, eh sì il vostro computer, le postazioni che avete in ufficio, saranno abbastanza potenti da permettervi di passare a Windows 10 e mantenere alta la produttività? Probabilmente no. E con le alternative indicate sopra? Sicuramente sì, non è un caso che ho citato 4 distribuzioni Linux, che hanno richieste hardware decrescenti, infatti LxLe e Zorin OS sono distribuzioni progettate appositamente per funzionare bene con hardware NON di ultima generazione, questo vuole dire che il passaggio al software FOSS renderà le vostre postazioni più veloci e rispondenti e vi permetterà di continuare ad utilizzare il vostro hardware efficacemente per diversi anni, con tutti i vantaggi dalla mancata dismissione di RAEE che questo comporta.
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